PICCOLE STORIE IPOTETICHE

PENSANDO ALL’ORA DI EDUCAZIONE CIVICA.

di Giuseppe Fioriello

Cosa potremmo pensare di raccontare?
Un vissuto lontano o vicino?
Uscendo di casa comincio la mia ispirazione peripatetica guardando verso l’alto e mi imbatto in alcuni link (vie, insegne, dediche), allora il passato diventa presente con dei personaggi: Francesco Spinelli; Gennaro Somma; Avvocato Carmine Gallo; Vincenzo Rogadeo; Istituto «Carmine Sylos»; abate Luigi Della Noce.
La scuola comunale di disegno dedicata a Francesco Spinelli, era situata nel palazzo della Regia Corte già carcere mandamentale, l’ho frequentata nel periodo delle mie scuole medie. Non sono stato costante come in tutte le mie cose (in questo caso non ho pentimento alcuno).
Da adulto ho scoperto che tanti l’hanno frequentata con costanza e determinazione, tra quelli che hanno mantenuto una certa fedeltà sono stati: l’architetto Franco Carbone, Pantaleo Avellis, Franco Sannicandro e Nicola Ancona.
Tra i docenti del passato abbiamo Gennaro Somma e Giuseppe Caiati.
Di codesta scuola mi ricordo un convegno tenutosi proprio nella sua sede e l’Avv.to Carmine Gallo con la sua lucidità fece un intervento che mirava a non essere nostalgici, e, quella scuola per gli intenti per la quale era nata aveva esaurito la sua mission, il suo futuro poteva essere ri-pensato attraverso i corsi professionali regionali più consoni alle esigenze attuali.
Difatti, la scuola bitontina voluta dal sindaco Vincenzo Rogadeo, il quale diede incarico di fondarla all’artista Francesco Spinelli, doveva formare i ragazzi, futuri scalpellini e bravi artigiani. Dal 1894 i corsi della scuola tecnica si tennero presso l’istituto «C. Sylos», retto dall’abate Luigi Della Noce.
Tra gli ultimi docenti della scuola e il sottoscritto ha avuto l’onore di conoscere vi erano per le discipline plastiche Giuseppe Elia, marmorario e Raffaele Catucci per il disegno.
Di quest’ultimo la famiglia ha fatto dono alla fondazione De Palo-Ungaro di Bitonto e Nicola Pice mi ha onorato di curare l’allestimento degli ambienti che accolgono sia le opere di Catucci che i gessi e, di quanti si andranno ad aggiungersi alla collezione in fieri.
In conclusione, nella stanza dedicata alla scuola di disegno oltre alle opere di Raffaele Catucci, in accordo con il mio amico Pasquale Amendolagine e Nicola Pice, si sono collocate le opere di altri due discepoli: del prof. Giuseppe Moretti, il Cristo lavoratore, proveniente dalla vecchia sede delle Acli; un acquerello sottratto fortuitamente all’amaro destino delle pubbliche discariche dell’artista Nicola Ancona quindicenne.

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