Notte Europea dei Musei

di Nicola Pice

…in occasione della diciassettesima edizione della Notte Europea dei Musei, ecco due testimonianze “nascoste” nel Museo Archeologico di Bitonto, ovvero due hydrie bellissime. L’hydria, un vaso atto a contenere acqua, è una sorta di anfora panciuta con tre manici (anse), due orizzontali sui lati per attingere l’acqua, e uno verticale sul retro per trasportarla e versarla. Questo tipo di vaso era legato al mondo femminile. Difatti l’approvvigionamento dell’acqua era compito delle donne, che andavano ad attingerla alla fontana e la trasportavano dentro le hydrie sulla testa. Al di là dell’uso comune l’hydria era, però, utilizzata anche come urna cineraria o come contenitore per riporre i voti nelle assemblee giudiziarie. Un’hydria apula a figure rosse, rinvenuta nel 1981 lungo la via Traiana e risalente al IV sec. a. C., sicuramente opera di un ceramografo vicino nello stile ai pittori di Dario e dell’Oltretomba, offre la scena di un rito prenuziale: la donna seduta su di un cumulo di pietre e l’uomo in piedi di fronte a lei si scambiano i doni. La donna, tutta agghindata e con un abbigliamento raffinato, solleva con la mano sinistra una cista decorata con cordoni a rilievo – la cista è un recipiente a forma di canestro destinato a contenere gli oggetti della toletta femminile e maschile, ma ricopriva anche una funzione rituale legata ai culti dionisiaci -, da cui pende un serto di rosette. Il giovane è raffigurato nella sua nudità come ad esprimere la sua mascolinità: ha un diadema sul capo e porge con la destra un ventaglio, oggetto peculiare della sfera femminile al pari dello specchio, mentre con la sinistra, avviluppata da un mantello, regge un ramo fiorito, elemento figurale che augura la prolificità dei figli alla futura moglie. Un’hydria a figure rosse, su cui è rappresentata l’offerta presso una stele, trovata anch’essa lungo la via Traiana nel 1981, è riccamente ornata con rosette e dischi alternati, palmette, triangoli sfrangiati, fogliette e motivi a meandro alternati a riquadri con croce obliqua. La decorazione figurata presenta due donne ai lati di una stele funeraria. Esse indossano chitone, calzari, reticella per i capelli, corona, collana, orecchini, braccialetti, e sollevano con una mano un piatto con offerte destinate al defunto, mentre con l’altra reggono una patera con manico antropomorfo. La stele è avvolta da tenie (sacre bende), in cima ha una coppa e due gruppi di elementi sferici. Il reperto risale alla fine del IV secolo a.C.…l’archeologia come storia che studia il quotidiano delle società scomparse…

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