Attività

Io, tu, Museo

Guida al museo Archeologico della Fondazione

“De Palo Ungaro”

Un agile volume che permette al visitatore giovane e adulto di sentirsi a casa attraversando le sale del Museo

Un ricco apparato di fotografie e illustrazioni corredate da didascalie completa una guida pensata per rendere la visita al Museo un’esperienza gratificante per tutta la famiglia.

L’art. 9 della Costituzione Italiana sostiene che la cultura deve essere sviluppata, mentre la ricerca va promossa e il patrimonio paesaggistico, storico e artistico va tutelato. Con questo i nostri padri costituzionalisti hanno voluto chiaramente significare che la cultura non è qualcosa di chiuso e definito, ma è sempre un qualcosa in divenire e da accrescere. E che la cultura è anche la conoscenza e la tutela del proprio patrimonio storico-artistico. Di qui la convinzione che l’incontro con l’esposizione museale non può non essere un’importante opportunità di stimolo intellettuale e sensoriale per il visitatore, giovanissimo o adulto che sia, favorendo la creatività e offrendo nuove occasioni di lettura e interpretazione del passato e magari anche del presente quotidiano. Perciò questa guida va vista nell’ottica di un attivismo promozionale per tutto ciò che è conservato nel Museo Archeologico della Fondazione “De Palo-Ungaro“, un tutto che è una “cultura”, una cultura non avulsa dal contesto storico-sociale che l’ha pro-dotta e cioè la città di Bitonto con la sua storia che l’ha attraversata. Una guida necessaria perché il cittadino attraverso la conoscenza della storia della sua città si senta in-vestito della custodia del proprio patrimonio culturale: un patrimonio che non può es-sere sentito come lontano, estraneo, inaccessibile, superfluo, anzi è proprio esso a rafforzare il senso di appartenenza e di identità comunitaria. Questa guida, dunque, mira a stabilire una sorta di dialogo con i reperti archeologici qui conservati, come a volere una forma di più spontanea e immediata riconnessione con il proprio patrimonio ed una maggiore consapevolezza di esso. Con Daniele Manacorda si è peraltro a sostenere che “la comprensione razionale, culturale e storica del patrimonio può educare alla complessità, alla tolleranza, alla laicità, cioè alla realizzazione di quella difficilissima scommessa di un umanesimo di massa”. Ecco allora una guida a tu per tu con il Museo, agile e puntuale nei suoi percorsi descrittivi, grazie soprattutto alla fertile creatività e all’entusiastico fervore che ha animato Lucia Boschetti e Giovanna Todisco, alle quali essa si deve.
Nicola Pice

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